In India si chiama Brahmi, da noi Bacopa monnieri. Entra nel sistema medico ayurvedico ma ora è oggetto di intense ricerche in Occidente.
L’ultima conferma arriva dall’Australia, e risale allo scorso 21 giugno. Gli sperimentatori hanno visto che la somministrazione dell’estratto determina, dopo 1 o 2 ore, un miglioramento della funzione cognitiva (tra cui la memoria, capacità di apprendimento, velocità di elaborazione delle informazioni). Si parla di effetto nootropo (dal greco “nous”, mente e “tropos”, ovvero “nel modo di” o “diretto a”).
Si è osservato anche un effetto positivo sull’umore e una riduzione degli ormoni dello stress. Proprio in Australia questa pianta è riconosciuta come attiva sulla memoria secondo l’uso tradizionale dell’Ayurveda. Va da sé che, oltre che in India, Bacopa monnieri entra nelle cure in paesi come il Pakistan o la Malesia dove viene utilizzata in svariate malattie. Anche nei piccoli villaggi esistono raccoglitori di erbe che assicurano un’adeguata scorta di Brahmi; e alcune varietà vengono coltivate nei campi.
Per la particolare attenzione riposta da noi occidentali sulla performance mentale, gli studi scientifici si sono focalizzati su memoria e sul trattamento di malattie come il morbo di Alzheimer. Si usano per lo più gli estratti standardizzati in bacosidi (40-50%), sostanze cui sono attribuiti gli effetti su memoria e apprendimento.
Si dice che il nome della pianta derivi direttamente da Brahma, la prima divinità del pantheon induista. Fatto che testimonia il grande interesse da sempre riposto in India su questa pianta perenne che predilige i luoghi umidi. Il nome completo è infatti “jal brahmi”: “Brahmi dell’acqua”. E’ anche conosciuta con il nome di “aindri”, una delle piante che costituiscono gli attributi di Indra, un’altra divinità acquatica, signore della pioggia e dei temporali.
L’importanza di Brahmi nella cultura indiana è peraltro testimoniata anche dal fatto che si classifica come un Rasayana, cioè un rimedio in grado di favorire la longevità e la prevenzione delle malattie. Ma è anche un Medhya Rasayana, cioè appartenente a quel ristretto gruppo di piante cui si ascrive la capacità di migliorare la memoria e le facoltà intellettive.
Lo studio australiano:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23788517