È sbagliato distinguere tra cibi salutari e cibi dannosi. Quello che fa davvero la differenza è mantenere, con la dieta, l’equilibrio tra Yin e Yang. Ogni cibo fa la sua parte. Sui principi della macrobiotica, si innesta la lezione di Martin Halsey: uno dei più autorevoli interpreti della scuola di Michio Kushi, di cui è stato allievo per tanti anni.
Dottor Halsey, che cos’è la cucina macrobiotica?
è una visione energetica del cibo. La differenza fondamentale è che mentre i nutrizionisti scientifici si pongono la domanda: “Che cosa c’è dentro questo cibo?”, la macrobiotica si chiede: “Cosa fa questo cibo?”. Può scaldare/raffreddare, asciugare/umidificare, espandere/contrarre. Si ragiona per opposti secondo i principi di Yin, espansivo, e Yang, contraente. Ma è diverso dalla visione classica cinese dove la differenza fondamentale tra Yin e Yang è che il primo è veloce, il secondo lento.
È dunque una visione che applica principi filosofici…
Macrobiotica significa “Grande vita”. La sua essenza è coltivare la gratitudine e usare il principio d’equilibrio. Io penso che la macrobiotica definisca alcuni principi d’equilibrio che ognuno può applicare al meglio, tenendo conto delle sue particolarità. Sono contrario a imporre troppe regole, troppa rigidità. Per me la macrobiotica è il punto di riferimento, ma per la mia cucina uso il termine “Macro-Bio-Vegan”.
La differenza?
È più accessibile, si adegua alle disponibilità alimentari di una determinata zona geografica. In Giappone hanno poca terra coltivabile, e quel poco che c’è è riservato alle risaie. Portare un frutto a una persona è considerato un dono prezioso. Per questo si sono rivolti al mare e usano molte alghe. L’Italia invece è ricchissima di frutta e ortaggi. Si tratta quindi di usare i principi della macrobiotica in modo appropriato per l’Italia. Inoltre, per questa visione non esistono cibi salutari e cibi nocivi.
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