Protagonisti gli alimenti della dieta Mediterranea. Il cibo per il cervello è il seguente: omega-3, licopene e carotenoidi, vitamine del gruppo B e vitamina D. Una nuova prova è stata prodotta dagli neuroscienziati dell’Università dell’Illinois ed è davvero spettacolare: si sono serviti del neuroimaging ad alta risoluzione per vedere come cambiano le connessioni cerebrali in base a ciò che mangiamo.
Sosteniamo il network e la cognizione
Hanno misurato le concentrazione dei nutrienti nel sangue e scannerizzato il cervello con la risonanza magnetica per vedere lo stato delle connessioni cerebrali. «Se il tuo network cerebrale è più efficientemente configurato, allora mediamente è più facile accedere alle informazioni immagazzinate e ci si impiega anche meno tempo», dice Aron Barbey, uno degli Autori. E funziona proprio così: gli scanner mostrano un network cerebrale più efficiente nelle persone che hanno più carotenoidi e omega-3 nel sangue. Emerge che il cibo per il cervello è proprio quello della dieta mediterranea.
Alimenti per la memoria e le funzioni esecutive
Non contenti, i ricercatori americani sono andati a vedere se quei nutrienti correlano anche con i risultati dei test cognitivi, quelli che misurano la cognizione come ad esempio la memoria e le funzioni esecutive che ci permettono di pianificare, coordinare ed eseguire le nostre azioni quotidiane. Ebbene sì, correlano. Più precisamente:
– Gli omega-3 si associano all’intelligenza generale e a un buon network cerebrale nella corteccia fronto-parietale che governa i comportamenti destinati a centrare gli obiettivi e a focalizzare l’attenzione.
– Gli omega-6 e il licopene sono legati alle funzioni esecutive e, secondo il neuroimaging, al network dorsale del cervello.
– Anche altri carotenoidi sembrano legati ai punteggi dell’intelligenza così come le vitamine B e D alle funzioni esecutive.
– Omega-3 e 6, infine, sostengono la memoria.
Cibo per il cervello da non far mancare
Più alti i livelli nutrienti – cioè più ne mangiamo – meglio è. Ad uscire bene ancora una volta è la dieta Mediterranea. Non c’è bisogno di cercare cose esotiche, conviene seguire quello che possiamo trovare ad un prezzo non eccessivo nei supermercati: tanta frutta e verdura e poi pesce, frutta a guscio, semi e grani integrali, olio extravergine d’oliva… Tutto questo si spiega in vari modi. Ad esempio, gli omega-3 rinnovano le membrane dei neuroni, e il licopene riduce la deleteria infiammazione. Tantissimi altri studi mostrano il lato negativo della medaglia: se mangiamo male, cibo-spazzatura e troppo zucchero, i parametri cognitivi decadono e persino il volume cerebrale si riduce. Che significato ha questo studio di neuroimaging? Nessuna novità, certamente, ma si ribadisce che i nutrienti per il cervello della dieta Mediterranea dovrebbero essere privilegiati. Nel caso qualcuno ancora dubitasse…
BIBLIOGRAFIA
Zwilling CE et al. Neuroimage 2019; 188: 239-251