Vediamo un classico esercizio focalizzato sul primo Chakra: praticato regolarmente infonde energia, sicurezza, calma e stabilità.
Secondo la tradizione indiana, in Muladhara, anche detto “chakra radice”, ha sede l’energia Kundalini, rappresentata da un serpente arrotolato a livello dell’osso sacro e del perineo. La forza del serpente va risvegliata affinché nutra i chakra superiori. E’ un carburante necessario: il primo effetto è un aumento dell’energia vitale e un’accelerazione dei processi di guarigione. Tutto consegue.
Vediamo un esercizio consigliato da Kalashatra Govinda*:
– sdraiatevi per terra ad occhi chiusi. Portate i palmi delle mani sugli inguini tenendo i pollici sul pube.
– Inspirate profondamente immaginando di assorbire l’energia Kundalini dalla terra. E’ un’energia di colore rosso che entra dentro di voi.
– Espirate immaginando che l’energia assorbita fluisca al basso ventre (primo chakra) attraverso le vostre mani. Concentratevi su questa luce rossa che fluisce.
– Una volta che si è raggiunta la giusta concentrazione, è sufficiente una decina di inspirazioni.
– Al termine portate le mani al suolo, e rimanete in questa posizione per un po’. Lavorate dentro di voi per percepire l’effetto.
– Praticate regolarmente, col tempo si sviluppa la capacità di “sentire” l’energia in movimento.
E’ bene praticare l’esercizio alla mattina prima di colazione.
“L’energia – spiega Kalashatra Govinda – viene raccolta dalla terra e dalla natura e in seguito trasformata». Il blocco del chakra Muladhara impedisce un rapporto sereno con la terra e la natura, diventiamo così vulnerabili a tutti i venti che ci agitano, rischiamo il crollo come alberi privati delle loro radici. Ci sentiamo svuotati di energia, insicuri, incapaci di intrattenere relazioni costruttive per mancanza di energia. Sul piano fisico sorgono disturbi e dolori soprattutto a livello gastrointestinale e alle ossa. E naturalmente si blocca l’evoluzione verso stati di consapevolezza superiori.
Esistono poi altri esercizi di attivazione del primo Chakra ma in generale è buona norma cercare di rimanere il più possibile in mezzo alla natura e fare attività fisica regolarmente. Può anche essere utile la manipolazione di pietre di colore rosso come rubini, granati e diaspri.
La cosa davvero importante è non accettare tutto passivamente, in modo inconsapevole. Possiamo ritagliarci del tempo per la cura di noi stessi, l’azione sui chakra è una di queste possibilità, certamente non l’unica. Ma guardiamo alle cose essenziali, il compito spetta a noi. Come dice Govinda: «Ogni giorno dobbiamo prendere due importanti decisioni. La prima: quale effetto vogliamo che le nostre azioni e parole abbiano sul mondo che ci circonda? La seconda: verso quali impressioni e vibrazioni vogliamo essere ricettivi?».
* Kalashatra Govinda è un medico indiano e studioso di filosofia yogica. Ha insegnato all’università di Bangalore ed è autore di molti libri. In Italia il suo “Atlante dei Chakra” è già arrivato alla quinta ristampa.