The miracle morning nasce da una disperazione: Hal Elrod, 20 anni, un incidente quasi mortale che lo lascia semi-paralizzato in un letto di ospedale. La fidanzata lo lascia, ha undici ossa fratturate e un danno cerebrale permanente.
A quel punto scatta in lui una consapevolezza: non avrebbe sprecato il suo tempo rimuginando su quanto di terribile gli fosse accaduto ma lo avrebbe impiegato per raggiungere il suo pieno potenziale, partendo da ciò che aveva. Poi lo avrebbe insegnato agli altri.
Hal si rimette in piedi e studia
Fa grandi progressi, si rimette in piedi, torna a fare jogging e una mattina ha un’intuizione: creare una routine giornaliera di sviluppo personale, una sorta di rituale del “successo” personale.
Elrod analizza i fallimenti e il mancato raggiungimento dei propri obiettivi, poi allarga lo studio ad altri fattori comuni a tante persone come l’obesità, l’indebitamento, la depressione, l’uso massiccio di medicinali, le difficoltà relazionali… e giunge alla conclusione che l’obiettivo del suo metodo è “diventare la persona che devi essere per poter creare la vita che desideri”.
Il cambio di paradigma è interessante: diventa la persona che saresti se la tua vita fosse già quella che sogni. Non credere che accada in un attimo, e impegnati con tutto te stesso a scardinare le vecchie abitudini.
Il miracolo del mattino
Elrod parte da se stesso, e poiché gli esercizi che faceva si svolgevano quotidianamente prima dell’inizio “canonico” della giornata (secondo una media: alle 8 del mattino), chiamò il metodo The miracle morning.
L’assunto di base è molto semplice: modificando il modo in cui ti svegli al mattino e occupi le prime ore della giornata, è possibile trasformare qualsiasi aspetto della tua vita raggiungendo il tuo pieno potenziale. Il tempo necessario? Circa 30 giorni.
Sarà forse per questo che da un capo all’altro del mondo questa pratica si sia diffusa a macchia d’olio?
Molto si gioca nelle prime ore del mattino
La teoria della pratica di Elrod recita che “il modo in cui ci si sveglia ogni giorno e la routine mattutina che si segue, o l’assenza di essa, si ripercuotono sui livelli di successo che si possono raggiungere.
A questo aggiungiamo che, nonostante la quantità di sonno ottimale sia soggettiva, alcune ricerche della National Sleep Foundation hanno dimostrato che cicli di sonno prolungati (oltre le nove ore) sono spesso associati a una maggiore vulnerabilità alle malattie.
Avere uno scopo nella vita è la prima mossa
Molto spesso le persone non trovano uno scopo nel vivere. Solo un susseguirsi di cicli di 24 ore, l’uno in fila all’altro. Eppure – spiega Hal – sentire qual è il senso della propria vita e viverlo con costanza è annoverato tra i fattori di longevità, nonché tra i motivi che ci fanno alzare dal letto la mattina.
Per chi brancola nel buio, il consiglio è di partire da piccole cose che piacciono: sorridere di più, passare più tempo con il proprio figlio, gli amici veri, coltivare dei fiori, e così via. L’importante è iniziare, come ci ricorda Lao Tsu: “Ogni lungo viaggio inizia sempre con un primo passo”.
Ma serve pur sempre un po’ di disciplina
Pensare in modo isolato rappresenta una delle maggiori cause di fallimento, sia che si tratti di perdere peso sia di scrivere un nuovo romanzo o cambiare un aspetto di sé.
Ogni singolo pensiero, azione, emozione crea la persona che stiamo diventando: le conseguenze di “saltare” un appuntamento – pensando di poterlo recuperare il giorno dopo o dopo ancora – sono gigantesche poiché plasmano la nostra identità in un senso piuttosto che in un altro.
Inoltre, alcune ricerche sostengono che tendiamo a diventare simili alla media delle cinque persone con cui trascorriamo più tempo. Pensate alle vostre: sono pigre o con una ferrea disciplina? Votate al pessimismo o attente al bicchiere mezzo pieno?
Approfondisci leggendo il libro
Pronti allora per dare una svolta alla vostra vita, mattino dopo mattino? Se vi serve aiuto e un’ispirazione, nel libro di Hal, The miracle morning, troverete i suoi preziosi consigli…