La casa in cui viviamo influisce sul nostro benessere. Lo dicono in tanti oggi, ma lo dicevano anche i saggi indiani alcune migliaia di anni fa. E’ quindi il caso di tornare alle origini. Ecco cosa ci ha detto Maurilio Citterio, un architetto che nei suoi studi si ispira ai Veda.
Maurilio, spiegaci brevemente che cos’è la bio-architettura.
Bio-architettura significa garantire la qualità del vivere attraverso la costruzione di un ambiente. E’ una disciplina olistica ma non è nata oggi, risale all’India antica: è il ‘Vastu’, una disciplina vedica. Gli indiani, fin da tremila-quattromila anni fa, dicevano che l’ambiente in cui viviamo può fare molto per la nostra salute e benessere. La nostra casa, come l’abbiamo pensata e costruita, aiuta a sviluppare le caratteristiche specifiche di ogni individuo.
E come riesce la scienza vedica a fare questo?
Questa tradizione ci dà la possibilità di identificare le caratteristiche costitutive di ogni persona. Ognuno di noi interagisce con l’ambiente in cui si trova in modo più o meno positivo, o negativo. In Occidente vediamo soprattutto la nostra capacità di modificare l’ambiente. In India si vede anche la capacità dell’ambiente di condizionare le persone.
E’ giusto dire che è una specie di relazione, di dialogo costruttivo o distruttivo tra gli esseri umani e l’ambiente?
Sì, l’Ayurveda va alla ricerca degli elementi che costituiscono una persona. Ogni persona è unica. Ma questi elementi si trovano anche nell’ambiente. Quindi c’è una relazione fondamentale tra noi e i luoghi che frequentiamo. Io e la mia casa parliamo lo stesso linguaggio. Quando entro in una nuova casa, e penso a come disporla, devo essere consapevole del fatto che le mie scelte possono accentuare oppure attenuare certe disfunzioni. Alla fine la casa o il luogo di lavoro possono anche diventare uno strumento terapeutico.
Puoi fare un esempio?
L’ambiente deve avere caratteristiche opposte a quelle specifiche della persona che deve viverci. Per i Veda, gli opposti si equilibrano. Esempio: se una persona ha una preponderanza Vata sarebbe meglio che vivesse in una casa che evochi sensazioni di calma, di pace, con connotazioni di acqua e di terra, in modo tale che possa trovare equilibrio. Se l’ambiente determina un eccesso di Vata, in questo caso possono subentrare problemi di ordine emotivo, poi di ordine fisiologico, e infine patologico.
E in pratica, come riesci a ottenere questo equilibrio?
Il Vastu suggerisce tanti modi per intervenire. Possiamo lavorare sulla scelta dei materiali, dei colori, delle forme, della composizione. Molto importante, per esempio, è il rapporto tra il pieno e il vuoto che caratterizza l’ambiente e lo rende più o meno adatto ad ogni singola persona.
Per informazioni:
www.thinkgreensrl.com
www.ayurvedicpoint.it