La pressione di specifici punti sull’orecchio appare in grado di abbattere il dolore da lombalgia cronica. Arrivano conferme.
E’ attestato che da più di duemila anni in Cina si usa questa tecnica contro diversi tipi di problemi fisici. Ora, un gruppo di specialisti delle università di Pittsburgh e Hong Kong portano nuove prove a sostegno dell’efficacia della strategia anche contro il mal di schiena.
Si tratta di stimolare alcuni punti, facendo pressione con le dita sull’orecchio esterno. Si usano di solito dei piccoli “semi”, non più grandi di 2 mm, applicati con un cerotto dai terapisti negli acupunti auricolari che agiscono su varie parti del corpo: in questo caso la parte bassa della schiena. Il paziente può stimolare cronicamente il punto anche quando si trova a casa.
Lo studio ha posto a confronto persone in cui i “semi” erano stati posti nei punti previsti dalla medicina cinese per la lombalgia con persone in cui i “semi” erano stati collocati in altri punti (sham).
Dopo 4 settimane di trattamento, la pressione dei “veri” punti sull’orecchio ha comportato una riduzione del dolore pari al 70 %. Inoltre, le difficoltà nei movimenti associate al mal di schiena si riducono del 40%. La differenza rispetto al gruppo “sham” è statisticamente significativa. Non è quindi la “suggestione” dovuta ad una generica manipolazione dell’orecchio ad ottenere i risultati: sono proprio “quei” punti, descritti da migliaia d’anni nei testi cinesi, che appaiono in grado di agire sul dolore.
Stiamo parlando di uno studio piccolo ma ben condotto. Lo scopo è portare le prove scientifiche dell’efficacia della tecnica, ed è significativo che un’università prestigiosa come Pittsburgh sia impegnata in questo filone di ricerca. Se si procede su questa strada i risultati arrivano,come dimostra peraltro la già cospicua serie di risultati clinici ottenuti con l’auricoloterapia anche in Occidente.
Si ricerca soprattutto l’effetto analgesico, che potrebbe ridurre il consumo di farmaci per molte condizioni dolorose, piuttosto frequenti. Alcuni studi hanno prodotto risultati su pazienti con dismenorrea, dolore post-operatorio o da frattura del femore.
Lo studio di Pittsburgh:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3603381/