E’ quanto propone la medicina macrobiotica per i problemi della pelle. Oppure cenere di legna e…cipolla.
La macrobiotica non è solo uno stile alimentare ma una medicina vera e propria. I fondatori (i giapponesi George Oshawa e il suo discepolo Mikio Kushi) avevano interpellato alcuni vecchi maestri della loro nazione, mentre era in atto la colonizzazione occidentale: non volevano perdere la loro tradizione. Quella medicina curava ricercando l’equilibrio tra Yin e Yang.
Molte malattie della pelle, secondo questa scuola, sono dovute ad un eccesso di Yin, che è espansivo, e porta le tossine dall’interno all’esterno, cioè sulla pelle. In seguito a questo movimento la pelle entra in sofferenza: sfoghi cutanei, acne, arrossamenti, e peggioramenti di malattie più impegnative.
I rimedi proposti dalla macrobiotica sono diversi (anche alimentari), ma in primis gli "impacchi di foglie secche e zenzero grattuggiato". Si tratta delle foglie del daikon (nell’immagine) oppure della rapa. Se non si trovano, Kushi consiglia di ricorrere semplicemente al sale marino.
Come si fa l’impacco?
1 – Le foglie vanno lasciate in prossimità di una finestra aperta, o all’aperto, fino a quando non si seccano, assumendo un colore brunastro.
2 – Fare bollire le foglie secche (o in alternativa il sale marino), 1 mazzetto in 1 litro d’acqua. Possiamo anche aggiungere sale marino.
3 – Grattuggiamo un’intera radice di zenzero fresco e avvolgiamola in una garza.
4 – Spegniamo il fuoco e, subito, immergiamo il sacchetto di zenzero nell’acqua.
5 – Inzuppare un panno in quest’acqua e facciamo i nostri impacchi sulla pelle.
Per quanto riguarda le virtù salutari dello zenzero per la pelle, sono note le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Per calmare gli sfoghi ci sono altri metodi. Ne ricordiamo tre.
– Abluzioni con cenere di legna. La raccogliamo e la mettiamo in acqua calda. Lasciamo decantare fino a quando tutta la cenere si è depositata sul fondo. Usiamo l’acqua per lavare le parti sofferenti.
– Se la pelle è pruriginosa, prendiamo un daikon, lo tagliamo e lo strofiniamo sulla pelle. Se non c’è il daikon, ricorriamo alla cipolla.
– Se la pelle ormai è sottile e si sta lacerando, è bene applicare dell’olio di sesamo.