Praticare lo Yoga comporta la riduzione dei principali parametri di rischio cardiovascolare. Con un effetto simile all’esercizio fisico aerobico.
Risultato importante perché non tutti sono disposti a fare la classica attività fisica, fondamentale per proteggere cuore e vasi. Lo yoga con un approccio più gentile e tollerabile anche da anziani o persone debilitate potrebbe rivelarsi altrettanto utile.
Per quanto si pratichi Yoga per molti altri motivi (uno per tutti: stare bene con se stessi e col mondo), è interessante constatare come la ricerca medica stia trovando importanti riscontri anche per la salute. In questo caso relativi alla prevenzione cardiovascolare, tuttora la prima causa di malattia nei paesi industrializzati.
L’indagine, pubblicata su un importante giornale specialistico*, ha analizzato il responso di 37 studi randomizzati che avevano confrontato persone avviate allo Yoga con persone che non praticavano alcuna attività fisica. E’ emerso che lo Yoga contiene il profilo di rischio cardiovascolare e lo fa con un effetto che siamo abituati a vedere con l’esercizio fisico. In sintesi:
lo yoga riduce il peso corporeo, il colesterolo cattivo LDL (di ben 12 mg/dl) e aumenta il colesterolo buono HDL. Abbattuta, inoltre la pressione sistolica e diastolica, e la frequenza cardiaca. Lo Yoga, inoltre, migliora i risultati delle terapie farmacologiche in corso (per abbassare la pressione e controllare i lipidi nel sangue).
Gli autori delle università di Harvard e Rotterdam si chiedono come lo Yoga riesca ad ottenere questo.
Di fatto, sostengono, l’azione anti-stress dello Yoga e gli effetti sul sistema neuroendocrino e sulla funzione del vago si sta rivelando importante quanto l’esercizio aerobico. Tuttavia, l’esatta spiegazione fisiologica resta per ora un mistero.
E’ certo, invece che “lo Yoga ha il potenziale per diventare una strategia di prevenzione e cura cardiovascolare per una serie di motivi. Perché costa poco, non richiede equipaggiamenti impegnativi, migliora la qualità di vita ed è accessibile a una fetta più grande di popolazione rispetto alla normale attività fisica. Inoltre, si assiste a meno abbandoni della pratica, cioè a una maggior aderenza”.
Se i risultati saranno confermati non è escluso che, fra qualche tempo, i medici possano consigliare di praticare Yoga, così come oggi l’attività fisica. L’obiettivo è prevenire lo sviluppo delle malattie cardiovascolari ma anche ridurre i rischi qualora la malattia si sia già manifestata.
* Chu P, Hunink PP. European Journal of Preventive Cardiology, dicembre 2014