Continuano a comparire testimonianze sull’efficacia del Tai chi, e dell’Ai Chi, in vari ambiti. Tra i più seguiti c’è quello della prevenzione delle cadute negli anziani o anche per contrastare disabilità legate all’età e coltivare l’equilibrio. Due nuovi studi, diffusi sul network pochi giorni fa.
Cadute evitabili
Problema enorme quello delle cadute degli anziani, al centro di numerose ricerche nel tentativo di trovare un modo per evitarle. Il Tai chi chuan (o Tai Ji Quan) è indiscutibilmente protagonista. Anche per recuperare in sicurezza la mobilità dopo vari acciacchi. L’ultima acquisizione, firmata dalle università dell’Oregon (Salem e Portland) e di Shangai, ha confrontato il Tai chi con un intervento multimodale standard e gli esercizi di stretching.
Il Tai chi risulta più efficace
Meglio il Tai chi. Questa la conclusione degli autori, capitanati da Fuzhong Li dell’Oregon Research Institute: «Per prevenire i danni da cadute, incluse quelle causate dal trattamento medico, l’intervento risulta superiore agli esercizi multimodali e allo stretching negli anziani ad alto rischio di cadere. I risultati supportano l’uso clinico del Tai chi come un singolo intervento per prevenire le disastrose cadute in questa popolazione».
Programma per l’alto rischio di cadere
Il programma è chiamato “Tai Ji Quan: Moving for Better Balance” (muoversi per un miglior equilibrio) e consiste in sessioni di 60 minuti ciascuna praticate 2 volte alla settimana per 24 settimane consecutive. Le centinaia di persone coinvolte erano tutti anziani che erano già caduti e quindi considerati ad alto rischio di ricadere. Il Tai chi riduce il tasso di susseguenti cadute, più degli altri interventi.
Ai chi, in acqua sembra ancora meglio
L’altro studio recente che portiamo alla vostra attenzione riguarda il Tai chi e l’Ai chi. Quest’ultimo è un’attività motoria in acqua basata su elementi tratti dalle discipline cinesi Tai chi e Qi gong. Il confronto tra le due proposte è stato effettuato da ricercatori israeliani. Verdetto: entrambe le tecniche riducono il rischio di caduta, valutato attraverso uno specifico test (Tinetti balance assessment tool). L’Ai chi, però, migliora più rapidamente l’equilibrio. Tuttavia, l’esercizio motorio acquatico si distingue quando si va a vedere che cosa succede alla working memory verbale, ovvero la capacità di usare le parole per esprimersi. Tutti gli anziani coinvolti erano infatti alle prese con disabilità cognitive. L’attività in acqua porta un beneficio anche su questo parametro.
BIBLIOGRAFIA
Li F et al. Effectiveness of Tai Ji Quan vs multimodal and stretching exercise interventions for reducing injurious in older aduts at high risk of falling: follow-up analysis of a randomized clinical trial. Jama Netw Open, 1 febbraio 2019, 2(2): e188280
Nissim M et al. A walk on water: comparing the influence of Ai chi and Tai chi on fall risk and verbal working memory in ageing people with intellectual disabilities – A randomised controlled trial. J Intellect Disabil Res, 18 febbraio 2019